AcquAgenda 2022

OSSERVATORIO PUBLIC UTILITY 17 SISTEMI DI POMPAGGIO: IL PNRR INTERVIENE PER IL MIGLIORAMENTO DELLA RETE IDRICA In Italia, lo spreco di risorse idriche rap- presenta un problema di enorme por- tata. I dati riportano una situazione allarmante, con un picco di perdite che arriva all’80% dell’acqua immessa e una media nazionale del 42%: un dato che ci colloca tra i paesi peggiori dell’Unione europea. La svolta potrebbe finalmente arrivare dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, che all’interno della Missione 2 (“Rivoluzione verde e transizione ecolo- gica”) prevede importanti interventi fina- lizzati al miglioramento della rete idrica, con lo stanziamento di fondi pari a 2,9 miliardi di euro. Le cause di questi sperperi vanno ricer- cate principalmente in due cause: l’obso- lescenza delle infrastrutture e il mancato risanamento delle perdite. Tra le azioni previste dal Pnrr per l’ammodernamento della rete idrica, un capitolo importante è dedicato alla digitalizzazione e al moni- toraggio degli acquedotti. Si inserisce in questo contesto la proposta di Assopom- pe, associazione federata Anima Confin- dustria che rappresenta i costruttori ita- liani di pompe, di integrare i più recenti sistemi di pompaggio all’interno delle reti idriche, impianti che permetterebbero un maggiore controllo delle fuoriuscite tramite rilevazione e monitoraggio delle pressioni, livelli dell’acqua e altri para- metri. Le pompe di ultima generazione, rispetto alle tecnologie attualmente in uso, consentirebbero inoltre un enorme risparmio energetico, un fattore da non trascurare, visti i forti rincari in bolletta degli ultimi mesi. Un sistema che fa acqua dappertutto L’ultimo rapporto Istat ha rilevato per il 2018 una dispersione di “oro blu” in Ita- lia pari a 3,4 miliardi di metri cubi, 156 litri al giorno per abitante. Agli estremi della forbice, la città metropolitana di Milano si colloca come la più virtuosa, con una perdita idrica del 18,7%. Una buona situazione si riscontra anche nel- le province di Aosta (22,1%), Ravenna (23,7%), Pavia (24,5%), Fermo (24,9%) e Biella (24,9%). La maglia nera di que- sta speciale classifica va a due province del Lazio, Latina e Frosinone, che rispet- tivamente registrano perdite pari al 74% e all’80,1% (fonte: Istat, «Le statistiche dell’Istat sull’acqua – anni 2018-2020»). I fondi destinati all’ammodernamento della rete idrica sono suddivisi su tre linee di investimento: • Investimento 4.1: Investimenti in in- frastrutture idriche primarie per la sicurezza dell’approvvigionamento idrico; • Investimento 4.2: Riduzioni delle per- dite nelle reti di distribuzione dell’ac- qua, compresa la digitalizzazione e il monitoraggio delle reti; • Investimento 4.4: Investimenti in fo- gnatura e depurazione. Il primo degli interventi previsti dal Pnrr è relativo all’Investimento 4.2 e, consi- derando che su scala nazionale, le situa- zioni più critiche sono concentrate nelle aree del Centro e del Mezzogiorno, è finalizzato a una gestione sostenibile ed efficiente delle risorse idriche di cinque regioni del Mezzogiorno: Basilicata, Ca- labria, Campania, Puglia e Sicilia. Per rag- giungere l’obiettivo, il percorso prevede, in primo luogo, un adeguato monitorag- gio dei parametri funzionali e un’attenta analisi del comportamento della rete, la sua distrettualizzazione, il controllo delle pressioni, la programmazione di attività di riduzione e controllo attivo delle per- dite. Infine, l’individuazione dei tratti di

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